Siamo lieti di ospitare l’Avv. Eleonora Viganò, membro del Comitato Scientifico di Real-Estate 4.0 e Amministratore di Agire. Già Responsabile dell’Ufficio Legale del Gruppo Arcotecnica e Amministratore di Arcoretail S.p.a., oggi l’Avv. Viganò dirige l’Ufficio legale di Agire, primaria società di gestione di portafogli immobiliari di cui è anche Consigliere di amministrazione.
Buongiorno Avvocato, vuole raccontarci la sua giornata tipo nella fase di lock-down e in questo periodo caratterizzato ancora dall’emergenza Coronavirus?
Buongiorno, la mia giornata tipo durante il periodo di lock-down, al netto di un paio di settimane caratterizzate dalla necessità di adattarmi alla nuova situazione (sono un tipo piuttosto dinamico, e la vita di casa non fa per me, nemmeno quando questa implichi il fatto che si debba continuare a lavorare) si è svolta in modo sereno e il più possibile regolare.
Alle ore 10, a cadenza quotidiana, si teneva un meeting via zoom con tutto il management del gruppo societario cui appartengo, onde tenerci in contatto sui problemi che riguardavano la conduzione dell’azienda, dei dipendenti e del business in questo speciale frangente. Dopodichè, la giornata di lavoro proseguiva con regolarità, certamente sentendo una lieve flessione rispetto agli standard abituali (non avendo più tempi morti di spostamento, di viaggio, di trasferta e di riunioni). Dopodichè, ho sempre cercato di mantenermi dello spazio da dedicare alle mie grandi passioni: il pianoforte e l’esercizio fisico che non ho mai abbandonato.
Dal 4 di maggio sono ritornata poi pienamente operativa in ufficio. Oggi vivo una situazione di sostanziale normalità lavorativa, se non per le tempistiche ancora dilatate e per l’assenza di trasferte e riunioni.
Il 2019 ha chiuso registrando buoni segnali di ripresa del settore immobiliare. Che impatto prevede che avrà questa crisi in generale sull’andamento del mercato, e più in particolare sui fondi immobiliari gestiti dalle SGR?
Il sostanziale mutamento delle abitudini lavorative (ricorso allo smart working) non può che avere un impatto sostanzialmente negativo, almeno nel breve periodo, per gli immobili gestiti dai fondi ed adibiti ad uso terziario.
Assisto ad una continua richiesta di riduzione dei canoni da parte dei tenant, nonche, purtroppo, come già si sta verificando, una serie di richieste di recesso dalle locazioni per gravi motivi. Ritengo che molte di esse siano probabilmente motivate, e dovute da un lato al ricorso allo smart working per una serie di categorie di lavoratori (modalità di lavoro che potrebbe diventare consuetudinaria, al di là dell’emergenza attuale); e, dall’altro lato, al contingentamento generale del mercato.
Pertanto è prevedibile assistere ad una inflessione della domanda di acquisto e locazione per gli immobili terziari; mentre per le residenze ad oggi posso prevedere (come conseguenza dello smart working) un abbandono delle città verso una maggior domanda nell’hinterland; almeno per quelle categorie di lavoratori che vivevano in città per pure esigenze di lavoro.
Che tempi prevede per la ripartenza del mercato?
Non riesco a prevederlo, ad oggi.
Molto dipenderà dai tempi di risoluzione della situazione emergenziale sanitaria, e molto dipenderà dalla risposta che i singoli Stati (e i cittadini) sapranno dare
Che cosa vede all’orizzonte per i Fondi e le SGR e in generale per le società di gestione di grandi portafogli immobiliari?
Prevedo la necessità di riconversione di molti immobili, oggi adibiti ad uffici e a grandi centri direzionali.
Probabilmente ciò caratterizzerà un minor lavoro per le società di servizi e di gestione in senso stretto, mentre potrebbe comportare una opportunità per le società di advisory immobiliare e consulenza finanziaria strategica.